In mezzo alle terre
Il Mediterraneo è il nome del mare che si trova tra le terre conosciute dalla civiltà nell’antichità. Mediterraneo significa proprio “in mezzo tra le terre”.
Questa antica cartina mostra la rappresentazione dell’Italia e di tutte le terre del Mediterraneo nell’antichità.
Nel Mediterraneo orientale si svilupparono le prime grandi civiltà, che nacquero intorno a grandi fiumi. Anche i contatti tra diverse civiltà avvennero proprio attraverso l’acqua dei fiumi e del mare.
In Egitto, Mesopotamia e Palestina si svilupparono civiltà fiorenti che si affacciarono sul mare.
La produzione di eccedenze e lo sviluppo della navigazione attivarono una fitta rete di commerci marittimi. Possiamo dire che il Mediterraneo fu il fulcro della civiltà antica, della nostra civiltà antica e di tutta la civiltà occidentale.
Fenici
I Fenici svilupparono la loro civiltà nel III millennio avanti Cristo.
La civiltà fenicia si sviluppò sulle coste della Palestina dove nacquero diverse città stato indipendenti. I Fenici infatti non crearono mai uno stato unitario. I Fenici furono un popolo di grandi commercianti, di mercanti navigatori e collegarono tra loro le regioni mediterranee. Grazie proprio agli scambi commerciali sulle coste del mediterraneo i Fenici fondarono diverse città. Tali città nacquero inizialmente come scali commerciali, porti commerciali. Da essi, nel tempo si svilupparono tutta una serie di città indipendenti e fiorenti. Il Mediterraneo divenne così un enorme centro commerciale sulle cui sponde si commerciavano prodotti di vario genere.
Uno dei prodotti per cui il commercio fenicio fu particolarmente prosperoso e famoso fu la porpora.
Il color porpora è un rosso che si ricava dal murice: un mollusco che vive nel Mediterraneo. La porpora è anche chiamata rosso di Tiro oppure Viola Imperiale.
Col pigmento si coloravano diversi oggetti. I beni colorati con la porpora erano così raffinati e preziosi che la ricchezza dei mercanti Fenici aumentò in modo importante.
Per quale motivo questo pigmento divenne particolarmente importante?
Il motivo è semplice: infatti questo pigmento, la porpora, è uno dei pochissimi pigmenti che non perde intensità neppure dopo numerosi lavaggi. Addirittura il colore diventa più brillante con l’esposizione continua alla luce solare. Queste caratteristiche rendono particolarmente preziosi i tessuti che ne vengono tinti. Il color porpora è tipico dei capi di abbigliamento degli strati più alti della società.
La civiltà minoica
La civiltà minoica si sviluppò nell’isola di Creta tra il III e il II millennio avanti Cristo. La civiltà minoica o cretese si caratterizzò per il notevole sviluppo artistico e culturale intorno ai palazzi di Festo e di Cnosso.
Si trattava di una civiltà pacifica: i Cretesi costruirono grandi palazzi, praticavano il culto della dea madre e amavano fare banchetti. Erano governati da un re molto saggio chiamato re Minosse.
Minosse è anche un personaggio mitologico.
I miti di Minosse
Minosse è un personaggio della mitologia greca. Secondo la leggenda, fu figlio di Europa e Zeus. Uno dei miti racconta che era considerato un re giusto e saggio. Egli ereditò il trono di Creta. Per la sua grande saggezza venne posto come giudice negli Inferi. Secondo un altro mito, dopo che il padre adottivo di Minosse morì, egli edificò un altare in riva al mare, perché voleva sacrificare un animale a Poseidone. Chiese quindi al re del Mare di inviare un toro e Poseidone gli inviò un magnifico toro bianco. Il toro però era così bello che Minosse decise di tenerselo e di sacrificare, al suo posto un altro toro. Questo giochetto non piacque però a Poseidone che decise di vendicarsi. Pe vendetta dunque Poseidone fece un incantesimo alla moglie di Minosse, Pasifae, in modo che lei si innamorasse del toro. Successe quindi che Pasifae sviluppò una passione così folle per l’animale da spingerla a desiderare ardentemente di unirsi a esso. Decisa a soddisfare il proprio impulso mostruoso, la regina chiese aiuto all’architetto Dedalo. Dedalo costruì per lei una vacca di legno cava, rivestita della pelle di vacca. Pasifae entrò quindi nella costruzione per consumare il rapporto. Il toro, montando la finta vacca, fecondò Pasìfae che diede alla luce, per punizione, il Minotauro. Il Minotauro era una creatura mostruosa, feroce e vorace, per metà toro e per metà uomo. Per questo il Minotauro venne nascosto da Minosse nel palazzo di Cnosso, dentro un labirinto costruito dallo stesso Dedalo. Secondo la leggenda, Minosse fu un re combattente e vinse numerose guerre contro i popoli vicini. Attaccò anche la città di Atene, dopo che il figlioletto era stato ucciso dal re Egeo. Minosse riuscì a sconfiggere Atene e impose un pesante tributo. Pretese che ogni nove anni venissero inviati sette fanciulli e sette fanciulle da Atene per essere dati in pasto al Minotauro, che si nutriva di carne umana. Solo l’arrivo di Teseo, che sconfisse il Minotauro, riuscì a far cessare il sacrificio. |
Cosa ci dice il mito di Minosse? Ci racconta il potere della civiltà cretese sul mare circostante: parliamo della talassocrazia cretese cioè del potere di Creta.
I Cretesi furono anche dei grandi navigatori, esploratori e commercianti che operarono sul Mediterraneo. Creta dominò i commerci nel Mediterraneo e impose una supremazia sul mare. I navigatori delle civiltà minoica scambiavano diversi generi di merci con le coste del Mediterraneo orientale e settentrionale.
La civiltà micenea
La civiltà micenea si sviluppò in Grecia. Fu una civiltà che si basava sulla forza militare. I sovrani di queste città-stato sono i signori della guerra: sono cioè i guerrieri più forti e più virtuosi che ci siano in quella città. La forza, la capacità di combattere e il coraggio erano le virtù più apprezzate in tali contesti sociali.
I Micenei crearono diverse città stato indipendenti che si dotarono di fortificazioni e mura molto imponenti. Tra le varie città ci furono tensioni molto forti tanto che spesso si scatenarono veri conflitti. Per questo alcune città si allearono tra loro per avere maggiore forza e con altre si entrò invece in guerra. Le alleanze servivano per sventare le minacce più gravi.
La civiltà micenea fu una civiltà di conquistatori. Infatti uno dei successi della civiltà micenea fu proprio la sottomissione della civiltà minoica.
Fu così che la talassocrazia cretese venne annullata dal potere dei Micenei. Dopo la conquista di Creta, i greci si diressero verso lo stretto dei Dardanelli. I poemi epici e il mito del Minotauro ci raccontano l’espansione progressiva della società micenea sul Mediterraneo.
La Grecia arcaica
Anche la civiltà nella Grecia arcaica si sviluppò in città-stato. La struttura peninsulare della terra ellenica e la struttura di penisole e isole tirreniche facilitò i contatti marittimi. Grazie a questa situazione i greci si mossero per mare e colonizzarono nuove terre.
L’obiettivo di queste colonizzazioni fu semplicemente quello di portare la popolazione in esubero a fondare nuove città in cui vivere.
In questo periodo si verificarono quindi diverse ondate di spostamenti collettivi, di migrazioni. La necessità di spostare i cittadini via mare indusse il mondo greco a sviluppare straordinarie tecniche di navigazione e di orientamento.
Il movimento di colonizzazione della società greca dell’età arcaica portò le polis greche a creare colonie nel Mediterraneo per inserire altrove la popolazione che non aveva la possibilità di sussistere in patria. Si vennero a creare quindi una serie di città indipendenti che erano legate alla madrepatria.
La Grecia classica
Un’altra importante fase culturale della civitltà greca è quella che viene definita l’età classica. Non dimentichiamo che la nostra civiltà occidentale vede nella grecità una delle tappe più importanti del suo sviluppo.
Nell’età classica, parliamo del V – IV secolo a. C. assistiamo al massimo sviluppo del modello delle polis delle città greche. Le città stato, o polis, raggiunsero notevoli livelli di prosperità economica e consapevolezza culturale. I contatti commerciali si moltiplicarono e si tracciò una rete fitta tra le colonie e la madrepatria.
In Grecia due furono le città più potenti: Atene e Sparta. Erano due città rivali che avevano caratteristiche diverse.
- Sparta aveva una grande attenzione verso la guerrae tutte le arti erano legate alla forza del guerriero.
- Atene diresse la sua attenzione più verso l’arte e il pensiero: la scuola della filosofia nacque infatti proprio ad Atene. Inoltre ad Atene si sperimentarono i primi tipi di democrazia. Le forme della democrazia attuale hanno radici nelle forme della democrazia ateniese
L’età classica vide Atene dominare sia dal punto di vista politico che culturale.
Ellenismo
Uno dei fenomeni che ha portato alla diffusione e al consolidamento della civiltà greca in tutto il Mediterraneo è quel fenomeno che chiamiamo ellenismo. La parola ellenismo indica quel periodo storico culturale della storia del mondo antico che parte dalle imprese di Alessandro Magno e arriva fino alla nascita dell’impero romano.
Alessandro Magno conquistò un territorio molto ampio. Era il figlio di Filippo II di Macedonia. Sottomise prima tutta la Grecia e poi iniziò un percorso di conquista che lo portò fino all’Egitto e all’India.
L’effetto di queste conquiste fu la fusione culturale, il sincretismo, tra Oriente e Occidente, tra cultura orientale e cultura occidentale.
Le conquiste di Alessandro Magno consentirono i contatti tra il bacino del Mediterraneo e la Persia. Questi contatti continuarono ovviamente anche dopo la morte di Alessandro Magno; favorirono la diffusione di beni di lusso e la diffusione di una cultura che aveva elementi orientali e elementi occidentali.
Ovviamente l’unione di diffusione commerciale e diffusione culturale portò a creare una realtà culturale che rimase stabile nel tempo e che diede origine di un impatto importante alla nostra cultura.
La penisola italica
La penisola italica si presentava come un mosaico. Diversi erano i popoli che abitavano lo stivale. Si trattava di popoli autonomi in quanto le catene montuose dividevano la penisola italica limitando i contatti tra i popoli. Mentre le coste favorivano i contatti con l’esterno, le montagne impedivano i contatti con l’interno. Questo spiega il motivo per cui le colonie della Magna Grecia strinsero relazioni con i popoli italici dell’entroterra e misero la penisola italica in contatto con il mare Egeo.
Una delle civiltà più importanti è quella etrusca.
Etruschi
La società etrusca era una società gerarchica strutturata in modo complesso e le sue classi più istruite produssero importanti contenuti di tipo culturale.
Le città stato etrusche dell’Italia centrale entrarono in contatto con le città – stato della Magna Grecia. Etruschi e Greci ebbero sicuramente molti motivi per scontrarsi ma trovarono anche molti motivi per fare degli scambi. In alcuni siti archeologici etruschi sono stati trovati oggetti che testimoniano gli innumerevoli contatti tra la Grecia e il Medio Oriente.
Gli storici antichi definiscono questo spazio comune la koinè culturale mediterranea.
La civiltà romana
La civiltà romana prese l’avvio con la fondazione e lo sviluppo della città di Roma. Roma venne fondata in una posizione strategica: si trovava sulla via Salaria cioè sulla via del sale, punto di contatto tra gli etruschi e i greci. Entrambe queste civiltà avevano sviluppato traffici commerciali abbastanza attivi. Roma si pose quindi nel mezzo tra queste due grandi civiltà.
La bellicosità della civiltà romana portò ben presto i romani ad avere estendere il loro potere su tutta la penisola italica prima e sul Mediterraneo poi. Progressivamente arrivò anche a dominare sul mare; il dominio romano si impose non solo sul piano militare ma anche su quello culturale.
Dal III secolo a. C. Roma si espanse nel Mediterraneo e conquistò diverse province. Il potere sulla terraferma venne esercitato anche tramite la costruzione di infrastrutture come le strade, le famose strade romane di cui ancora abbiamo traccia oggi.
Una delle attività importanti per l’impero romano fu il commercio. Leggiamo questa citazione di Marco Tullio Cicerone che parla della nobiltà del commercio.
«Il commercio, se è meschino, dev’essere considerato ignobile; se è invece grande e ricco, con molte merci portate da tutti i luoghi e vende a molti senza menzogna e avarizia, non dev’essere affatto biasimato.» |
La nobiltà apprezzò il commercio solo per i beni di lusso mentre diverse attività lavorative nella civiltà romana venivano considerate indegne di un uomo libero.
Secondo alcuni autori latini, i piccoli commercianti che acquistavano i prodotti e li rivendevano al pubblico svolgevano un lavoro di scarso valore perchè non si aggiungeva alcun valore agli oggetti, ma si speculava solo sui bisogni e sui desideri delle persone comuni.
La cultura classica considerava le attività meccaniche, le attività manuali indegne, molto lontane dalle occupazioni che contraddistinguono gli individui più nobili.
Nella civiltà romana la manualità è considerata per gli uomini di basso livello, mentre la filosofia e le capacità politiche erano adatte agli uomini di rango più elevato.
Bisognerà aspettare la nascita della borghesia per veder valorizzato il lavoro e anche il commercio al dettaglio.
L’impero romano ebbe un’estensione straordinaria che durò più di un millennio.
Il successo di questo impero fu legato al fatto che l’impero romano trasferì anche la propria cultura nelle province. Creando relazioni di convivenza, l’impero romano riuscì ad operare la romanizzazione dell’istituzione dei costumi di tutti i popoli conquistati.
L’espansione dell’Impero Romano divenne tale da imporre la divisione dell’Impero in impero romano d’Oriente e impero romano d’Occidente. L’impero romano d’Occidente cadrà nel V secolo dopo Cristo, mentre l’impero romano d’Oriente cadrà nel XV secolo.
Fonti
- www.vitantica.net/2017/10/09/la-porpora
- PERCORSI DI STORIA E GEOSTORIA per il biennio – De Agostini scuola SPA – Novara
- www.sullacrestadellonda.it/mitologia/minosse.htm
- https://it.wikipedia.org/wiki/Pasifae