Il termine totalitarismo è stato coniato dagli antifascisti italiani nella prima metà degli anni ’20. Fu poi utilizzato dagli stessi fascisti per autodefinirsi e per definire la loro aspirazione: volevano l’identificazione totale tra Stato e società.
Il termine fu utilizzato anche da Hanna Arendt per definire le forme di governo antidemocratiche del ventesimo secolo.
Caratteri dei regimi totalitari
- Ideologia ufficiale assoluta e indiscutibile
- Potere assoluto del partito unico di massa
- Partito con capo assoluto al vertice
- Uso sistematico del terrore e della violenza
- Monopolio dei mezzi di comunicazione di massa
- Propaganda censura
- Controllo della vita quotidiana del cittadino
- Obiettivo di forgiare uomini nuovi
I regimi totalitari sono un fenomeno della società di massa in quanto è un tipo di regime che tende a:
- mobilitare le masse,
- a politicizzare le masse,
- a creare un’idea di cittadinanza alternativa a quella liberale.
La cittadinanza totalitaria si fonda sul primato di identità totali
- lo stato,
- la razza,
- la classe,
- il partito.
Il potere totalitario si fonda:
- sull’esercizio potenzialmente illimitato del potere,
- sul tentativo di omogeneizzare il corpo sociale nel quadro di un’ideologia unica,
- sul tentativo di costruire la cittadinanza totalitaria.
I fondamenti dei sistemi totalitari sono:
- violenza,
- terrore,
- consenso popolare,
- odio nei confronti del nemico,
- odio nei confronti del diverso.
Il potere dei regimi totalitari è contrassegnato da:
- la supremazia della classe dirigente sugli organi rappresentativi;
- la lotta senza esclusione di colpi alla libertà di stampa, pensiero e associazione;
- l’ossessionante sollecitazione ideologica delle masse come strumento di controllo della nazione ad uso e consumo di un leader, rappresentativo e carismatico,
- la presenza di un partito unico;
- la deresponsabilizzazione morale degli uomini nell’esecuzione di ordini e disposizioni del potere.
Il progetto politico dei regimi totalitari
- Accentramento dei poteri nelle mani di un capo indiscusso,
- Struttura gerarchica dello stato basata sul merito e sulla aderenza alla morale del regime,
- Inquadramento forzato del popolo nelle organizzazioni di massa,
- Censura e rigido controllo su riviste, quotidiani e giornali d’informazione, ma anche radio, cinema, manifestazioni pubbliche, scuola e cultura, tramite cui controllare la stessa popolazione,
- Soppressione della libertà sindacali di scioperare e chiedere diritti,
- Dirigismo economico: potenziamento delle manovre statali in campo economico.
Reazioni della società ai totalitarismi
- Le classi sociali intermedie, il ceto medio, aderirono con entusiasmo alle iniziative e alle associazioni dei governi totalitari.
- Nelle classi popolari, provocò, uno scontento generale nei confronti dell’autoritarismo e dell’intromissione statale nella vita privata.
- La borghesia si allineò ai cambiamenti per puro utilitarismo.
Se guardiamo la cartina dell’Europa vediamo che nel nord Europa troviamo le democrazie liberali: Irlanda, Regno Unito, Norvegia, Finlandia, Svezia, Belgio e Paesi Bassi, con Svizzera e Cecoslovacchia. Troviamo invece i regimi comunisti nell’URSS.
I regimi fascisti sono Germania e Italia. Ma possiamo vedere altri regimi autoritari e altri che hanno avuto un governo di fronte popolare come la Spagna e la Francia.